Il pilota di Bastia di Rovolon, portacolori di GDA Communication, conquista la vittoria in classe J2-A/2000 ed entra nella top ten, al decimo posto assoluto.
Una nona edizione del Valsugana Historic Rally da assoluto protagonista per Andrea Montemezzo, in gara assieme al fido Andrea Fiorin sulla Opel Kadett GSI di gruppo A, curata da Tuning Carenini.
Il pilota di Bastia di Rovolon, vestendo la casacca di GDA Communication, ha firmato il successo in classe J2-A/2000 ed il decimo assoluto, bissando la vittoria della passata edizione, complice il regalo ottenuto dalla dea bendata che ha estromesso, sul finale, Luise.
La tenacia nell’essere presente, concentrato nei momenti chiave, ha permesso al patavino di raccogliere i primi, importanti, punti per l’obiettivo dichiarato di questa stagione: il TRZ.
“Disgrazie altrui, gioia nostra, si diceva una volta” – racconta Montemezzo – “e, a parte le battute, siamo consapevoli che Matteo Luise è un fuoriclasse. Questo è indiscutibile. Onore e merito a lui ma, dal canto nostro, possiamo dire di aver comunque fatto la differenza rispetto ai nostri inseguitori. Senza il suo ritiro saremmo comunque arrivati ad un buon secondo posto. Certo, chiudere con la seconda vittoria, di fila, qui al Valsugana è un buon avvio di stagione.”
Autore per ben cinque prove, sulle sei disputate, del secondo tempo di classe Montemezzo si è rivelato l’unico, tranne in una sola occasione, in grado di mantenere il distacco parziale al di sotto del minuto, nonostante un cammino condito da problemi di varia natura.
Sul primo passaggio della “Morello” il pilota della scuderia modenese accusava un pesante ritardo, complice un concorrente più lento che lo precedeva, senza dare strada, dopo aver toccato al posteriore.
Nel frangente il serbatoio della trazione anteriore tedesca si staccava, sostenuto unicamente dallo scarico, e deconcentrava un Montemezzo con le orecchie tese a percepire ogni minimo rumore proveniente dalla vettura.
“Purtroppo sulla prima prova” – sottolinea Montemezzo – “abbiamo raggiunto due concorrenti che ci precedevano, uno lo abbiamo passato mentre l’altro non ce lo ha permesso. Abbiamo perso parecchio tempo ma andava comunque bene così. Il serbatoio staccato generava un rumore di ferro che grattava per terra e questo ci ha deconcentrato. Abbiamo dovuto affrontare, in queste condizioni, anche la seconda prova e ci siamo girati sul penultimo tornante. Una volta sistemato il tutto, grazie ad Adriano e Ugo di Tuning Carenini, abbiamo iniziato a spingere.”
Con Luise in fuga Montemezzo gestiva, saggiamente, il distacco dagli inseguitori, prima che la sorte gli regalasse, su un vassoio d’argento, un risultato del tutto inaspettato.
“Più contenti di così non possiamo essere” – conclude Montemezzo – “e, come ha detto il buon Fiorin, con i tempi che stiamo segnando è ancora un po’ presto per andare in pensione.”