Il neo portacolori di GDA Communication stringe i denti e, nonostante il dolore alla mano ed un paio di forature, chiude con il sorriso la prima esperienza nel CIR.
Lo aveva dichiarato sin dalla vigilia, il nuovo arrivo in casa GDA Communication Michele Griso, ed il quinto posto in classe R2B centrato, all’esordio, nella quarantunesima edizione del Rally Il Ciocco e Valle del Serchio, primo round del Campionato Italiano Rally, alla resa dei conti va anche un po’ stretto.
Il pilota di Arzignano, assieme al compaesano Alessandro Lucato in qualità di navigatore, si gettava nella mischia del Trofeo 208 Top Competition da rookie, alla guida di quella Peugeot 208 R2 griffata PR2 Sport che lo aveva visto dominare in lungo ed in largo il Colli Scaligeri.
Un Ciocco targato 2018 reso ancor più duro dal nuovo format tricolore che prevede un’unica, concentrata, tappa dove ogni minimo errore può costare davvero molto caro.
Si parte con l’aperitivo della “Forte dei Marmi” dove Griso chiude con un buon settimo parziale, in vista della giornata seguente, che prevedeva ben quattordici tratti cronometrati.
Il pilota vicentino non vuole recitare un ruolo da comprimario ed apre la giornata con il quarto tempo di classe, a pochi decimi dai terribili giovani, abituali protagonisti del CIR.
Il primo colpo gobbo della dea bendata si materializza sul sesto impegno di giornata, a “Renaio”, con una foratura che ne rallenta il passo anche sulla successiva “Noi TV”.
“Non siamo partiti proprio al top di assetto nella prima fase” – racconta Griso – “perchè, per facilitare l’arrivo in temperatura delle gomme, abbiamo montato delle sette dietro. Non avevamo mai guidato così ed ammetto che non mi sentivo proprio a mio agio. Poi sulla Renaio abbiamo forato ed abbiamo affrontato anche la prova successiva con la gomma a terra. La abbiamo cambiata, prendendo una penalità di trenta secondi. Nonostante questo, dopo sette speciali, eravamo quinti ed è un risultato ottimo. Diciamo che, per certi versi, ero sorpreso.”
Si riparte per la frazione pomeridiana e Griso conferma il proprio amore verso la “Massa Sassorosso”, andando a staccare il terzo tempo di classe, a 2”6 da Mazzocchi.
Sarà il secondo passaggio su “Renaio” a cercare di rovinargli la festa, con una nuova foratura che lo costringe a presentarsi alla tredicesima speciale con un minuto di ritardo.
Con sole tre prove al termine e con i dolori alla mano che andavano ad acutizzarsi il portacolori della scuderia di Modena decideva di tirare, saggiamente, i remi in barca e di affrontare gli ultimi chilometri evitando rischi inutili che avrebbero compromesso una positiva trasferta.
“Il secondo giro abbiamo montato le cinque” – sottolinea Griso – “e siamo andati sicuramente meglio. La Massa Sassorosso era la prova più pulita del lotto e, dai nostri tempi, si è visto che ci era congeniale. Abbiamo spinto tanto, senza spingere alla morte, e sinceramente non credevo fossimo così vicini ai primi, se calcoliamo le disavventure avute ed i miei dolori alla mano. La gara è stata durissima, molto insidiosa per lo sporco al quale non siamo abituati. Abbiamo sfidato giovani che puntano al professionismo e, per noi, è stato gratificante poter essere al loro passo. Temevamo di finire mazziati ed invece, credo, ci siamo difesi con onore.”